Trattamenti osteopatici

Come si svolge un trattamento osteopatico?
1. Valutazione iniziale / raccolta anamnesi
La valutazione iniziale consiste in un colloquio che ha lo scopo di valutare la storia clinica del paziente, identificandone motivo/i del consulto, bisogni/aspettative, patologie eventualmente presenti ecc. L’osteopata farà quindi domande ad ampio spettro indagando sullo stile di vita, sul tipo di lavoro svolto, sugli hobby, su incidenti passati, traumi, cadute o interventi chirurgici ecc. Tutto questo per avere un quadro generale della persona ed escludere eventuali controindicazioni al trattamento. Il tutto sarà integrato da eventuali dati derivanti da esami diagnostici di varia natura e da consulenze di altre figure sanitarie.
2. Valutazione posturale
Alla prima fase succederà un esame obbiettivo durante il quale l’osteopata osserva l’atteggiamento posturale adottato dal paziente in piedi, se presenta aree di sovraccarico a livello della colonna vertebrale, del bacino o degli arti, della cavità toracica, addominale o pelvica. L’osteopata può chiedere al paziente di eseguire alcuni movimenti per esaminare la funzionalità delle articolazioni e individuare aree di restrizione di mobilità.
3. Test di mobilità osteopatici attraverso la palpazione
Mentre il paziente è sdraiato sul lettino, l’osteopata utilizza la palpazione e i test di mobilità osteopatici per valutare elasticità e qualità dei tessuti e quindi le eventuali disfunzioni somatiche. Oltre a test di natura osteopatica, l’osteopata (così come il fisioterapista), conosce ed effettua test di tipo ortopedico sempre al fine di inquadrare meglio il problema della persona capendo se è di sua competenza o meno.
4. Trattamento manipolativo osteopatico
Esso consiste in una serie di tecniche manuali (ne esistono di varie tipologie ed ogni osteopata attinge a quelle che conosce e ritiene essere utili al singolo caso) con lo scopo di risolvere le disfunzioni somatiche e ripristinare la corretta mobilità e la funzionalità delle strutture corporee interessate (muscolo-scheletriche, craniche, viscerali), ristabilendo le corrette relazioni tra sistemi e apparati.
l trattamento consiste in varie manipolazioni eseguite con le mani e talvolta con il resto del corpo, senza l’ausilio di nessun macchinario. l’osteopata può circondare una parte del corpo del paziente o appoggiarsi contro la sua schiena, ad esempio. Possiamo raggruppare queste manipolazioni in 4 categorie principali:
Manipolazioni funzionali: servono a mobilizzare i tessuti (muscoli, articolazioni, fluidi, membrane, ecc.) ed indurre uno stato di rilassamento.
Manipolazioni strutturali: richiedono di applicare alcuni impulsi su una struttura.
Manipolazione viscerale: lo scopo è di dare la massima motilità alle viscere (intestino, fegato, milza, polmoni, ecc).
Manipolazione del cranio: sono molto sottili e possono apparire come una semplice imposizione delle mani. In realtà sono microscopici movimenti che vanno a ripristinare la delicata mobilità delle ossa craniche e agire sul movimento respiratorio primario.
Quanto dura un trattamento osteopatico?
Un trattamento osteopatico dura circa 60 minuti. Il numero di sedute necessarie è variabile e sarà di competenza dell’osteopata valutare questo aspetto anche in base al motivo per cui richiedete il trattamento e alla risposta del singolo organismo alle manipolazioni. Spesso sono sufficienti poche sedute e i primi miglioramenti si vedono subito, in alcuni casi è possibile che si richiedano trattamenti aggiuntivi e di mantenimento dopo uno o più mesi.
5. Valutazione finale
Alla fine del trattamento osteopatico il paziente verrà rivalutato per individuare eventuali miglioramenti dei segni clinici e posturali emersi dalla valutazione iniziale, verificando allo stesso tempo l’efficacia della manipolazione osteopatica.

Prima di congedarsi, l’osteopata può dare dei consigli al paziente proponendogli se sia il caso di rivederlo o meno per ulteriori sedute.

INDICAZIONI
L’Osteopatia non è semplicemente un insieme di tecniche manipolative, ma una specifica concezione medica basata su di un approccio globale al paziente.
Pertanto l’Osteopatia non è orientata alla cura di una malattia o alla scomparsa di un sintomo, ma tende a ripristinare un equilibrio funzionale affinchè l’organismo ritrovi, attraverso sè stesso, lo stato di salute indipendentemente dal tipo di patologia in atto.

L’Osteopatia è particolarmente efficace nei disturbi funzionali e nei dolori, come ad esempio:

• I dolori, i disturbi e le patologie vertebrali ed osteo-articolari
• I disturbi neurologici: nevralgie, disfunzioni neurovegetative e sensoriali
• I disturbi viscerali
• Patologie muscolari, articolari, legamentose, discali, degenerative, e gli esiti dei traumi (esempio: colpo di frusta)
• Le sequele post-operatorie
• I problemi occluso-posturali e ortodontici
• Le disfunzioni cranio-mandibolari
• I disturbi funzionali del sonno, della digestione, del ciclo mestruale